Family

Be family

Alla ricerca di…

Ciao a tutti,

oggi le mie riflessioni, su un argomento preminente da un pò, nella mia vita; un’ambizione sentita e ragionata, vibrante in me, ancor di più da quando sono mamma. Slancio personale, vissuto con prudenza, critica costruttiva, entusiasmo e istinto, in linea col mio modo di essere.

Crescente voglia di miglioramento: per me, la mia famiglia, il mio mondo. Un sentimento puro, che da tempo, mi spinge ad informarmi con oculatezza e determinazione, rispetto reali possibilità di espatrio. Proprio io, che qualche anno fa, avrei potuto chiedere alla mia ex azienda un trasferimento; prima, non l’avrei vissuto con questa decisione! Integrata, più o meno soddisfatta, (meno) nel mio contesto esistenziale: un lavoro “stabile”, una città folle-mente amata, non dare il giusto peso, ad alcuni dettagli.

DSC_2325Quei dettagli, che scopri ogni giorno di più quando diventi mamma, e pretendi per la tua famiglia, dignitosi, imprescindibili, basilari, determinanti, criteri di vita: la sostenibilità verso i servizi alle famiglie, la cura e il rispetto di un’area pubblica, interculturalità, il senso civico comune, pari opportunità, propensione a costruire qualcosa di buono. Aspetti umani sostanziali, che oggi qui, sento sempre più distanti, negati talvolta, sconosciuti.

 

Espatrio? Per ora, solo determinazione e spinta a cercare valide, alternative di miglioramento. Delusione, frustrazione, insoddisfazione? Emozioni forti, avverse, limpide, dettate dalla voglia di ottimizzare un’idea, senza aver troppa paura a saltare un muro; quello che poi, trovi davanti quotidianamente, in un luogo profondamente tuo, fatto di storia calpestata, armoniosa arte, calde serate estive sotto le stelle, e ostile sordità.

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Ricerca di: ambita vivibilità, gioia di vivere, attenzione e civiltà, tutela; paese migliorenella sostanziale filosofia di vita. Chiudersi sterilmente, racchiude in sé, il sentimento della rinuncia alla scelta: io, entusiasta di sorriso, appagata in un abbraccio sincero, serena nel vivere una giornata al sole in libertà; non mi “accontento”, nel vedermi negare un servizio, “costretta”, lontana dai miei valori. Cerco di tirar fuori il meglio, forse passando per il “peggio”, ed esprimermi per quella che sono, e cerco di essere.

 

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Con obiettività espatriare, trasferirsi non è un passo facile! Come tutto ciò che è  importante, del resto: cautela, intelligenza, organizzazione. Cuore e testa, volontà; un validissimo aiuto, arriva dal web: blog attinenti agli argomenti, siti dedicati, esperienze altrui, mai senza slancio personale e calma! Amo la mia terra, si è capito: fonte di ineguagliabile bellezza storica, tra arte e meraviglia, colore, e un ostacolante limite; troppo spesso, il negato senso civico, l’incapacità di valorizzare la propria storia, in funzione della modernità, intesa come qualità di vita, innovazione, vivibilità.

Un forte senso di appartenenza, il trasporto verso la mia città, le concrete difficoltà pratiche, non mi allontanano dalla voglia di continuare ad informarmi al riguardo, e credere in questa scelta. Serenità, impegno basilare, da offrire ai propri figli!

Sarebbe così bello e nostro, questo paese, se: servizi, risorse, civiltà fossero valorizzati, a favore della famiglia e del cittadino, non credete?

Avete mai pensato concretamente di espatriare?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Stimoli moderni?

Ciao a tutti,

nel post precedente, ho trattato il tema della”Baby T.V”…

Oggi, voglio spendere qualche parola su un argomento affine, gli stimoli che a mio avviso spesso eccedono, nella vita sociale moderna, particolarmente, in quella riguardante i nostri figli, uno tra questi il cinema odierno: il multisala e “l’universo intorno”.

Domenica scorsa, un clima atmosferico poco invitante, (è tornato l’autunno?) niente salutari gite all’aria aperta, piuttosto un coinvolgente film d’animazione: Epic, perchè no? Fantastico trailer: fiaba green, sofisticata, avvincente, ricca di messaggi positivi, attenta, realistica: quest’ultima, parola chiave;

film

premessa…

Quanto adoravo, la maschera nelle vecchie sale? Con il suo banchetto-pop corn-mobile, così romantica e rilassante. Nell’era moderna, devi con disinvoltura, rifornirti all’entrata: tu, le borse col mondo dentro, il dolcetto che corre cercando la “fuga”, il marito in fila alla biglietteria; con una mano paghi, con l’altra tieni tuo figlio, con “la forza del pensiero” afferri il pop corn XL, le bibite e il tuo resto… (altro…)

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Baby T.V.

Oggi,

l’offerta dedicata ai cuccioli è in parte migliore, paragonata alla mia infanzia. Come dimenticare una “Georgie”, (il mio amore per l’Australia!) gli attualissimi e intramontabili “Puffi”, una “Stella della Senna”, (che donna!) “Lady Oscar” (mica così infantile poi!). Cartoni animati, appartenenti alle generazioni dei trenta; quel pizzico di magia, sognato e scoperto con i nostri occhi bambini. L’attuale baby T.V. è più adeguata, sotto il profilo del target dedicato, mirato alle fasce d’età; una Rai Yo-Yo, un Disney Channel, offrono programmi semplici, spesso intrisi di messaggi positivi, su temi attuali quali: ambiente, educazione civica, riciclo, rispetto. Adatta, nel limite del mezzo fine a se stesso; contiene un piccolo insegnamento positivo, perchè tu genitore, sei pronto a coglierlo e spiegarlo a tuo figlio.

Non amo particolarmente la T.V. in generale, salvo qualche eccezione, la trovo alienante e lontana; preferisco il web, un cinema, un libro. Senza ipocrisia, nelle fredde e grigie giornate invernali, fa comodo qualche cartone animato di qualità a disposizione, di libero accesso, ben fatto. Troppo conveniente a volte, si tende ad accendere la televisione inutilmente, spesso e volentieri: mentre magari cuoci la pasta, fai una lavatrice, sei tornata stanca dal lavoro, o scrivi un qualsiasi post, chi lo nega 😉

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Un punto di riflessione, alcuni programmi sono deliziosi, lo ammetto: “Loving Peppa Pig”, come tutti del resto! Qualitativo, definito spazio, sono pro baby T.V, interagendo coi figli, senza “abbandonarli” davanti un inanimato baby programma qualsiasi, perche  è baby! Passatempo spassoso, apprezzato nel limite della sua funzione: senza eccessi e delegate pretese educative

 

Amo trascorrere tempo con mio figlio all’aria aperta, farlo interagire coi suoi coetanei; da quando è nato, le belle giornate le trascorriamo al sole: pic nic, parco, gite cittadine, un toccasana per tutta la famiglia.

blog tank 2In alternativa al sole, nei piovosi pomeriggi, come quello di oggi, un alleato genuino è rappresentato dai giochi di manualità: montare e smontare,( soprattutto) 😉 modellare, cucinare, fare il bagno ai”dinosauri”, dipingere, creare. Quest’ultima parola, sottovalutata spesso, merita maggiore considerazione: la riscoperta della sana fantasia; quella con cui siamo cresciuti e lo stress, un dignitoso lavoro che fai per vivere, tengono lontana. Una risorsa naturale, a cui attingere la sera, per narrare una fiaba, (alleate del buon sonno) piuttosto che un cartone, se pur divertente, servito sul piatto d’argento; incentivo creativo, nell’insegnare un valore personale sotto forma di “gioco”, nel rendere una “regola” meno imposta, spiegata e raccontata: la fantastica realtà.

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Non ho mai avuto feeling, con le imposizioni: rigide, impersonali, dettate da altri. I miei “no”, sono frutto delle nostre esperienze quotidiane. Da quando sono mamma, so che le regole e gli insegnamenti, si imparano giorno per giorno, insieme; si scoprono e variano a seconda della personalità di tuo figlio, delle tue inclinazioni umane, di ciò in cui credi e che vuoi trasmettere. I nostri valori: un cardine nella mia vita, tra i miei difetti individuali, cerco di farne tesoro quotidianamente; agli occhi di mio figlio, ai miei, sbagliando, pronta ad imparare.

In equilibrio, buona baby T.V senza esagerazioni, libero spazio alla creatività nascosta, e quando il sole splende, non accendiamola affatto: un tuffo nei colori, i profumi, i sapori della primavera.

Questo post, partecipa a:  #blogtank, per Donna Moderna.

Bacioni Any!

 

 

 

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Babies eco bio

Ciao a tutti,

piccola parentesi: in questi giorni nei ritagli di tempo, ho disegnato un logo per il blog, super easy; ma quanto è incasinato Photoshop? Tra la carta e la grafica web ne passa! Son testarda io però 😉

Torniamo a noi, e all’argomento di cui voglio parlarvi…

Ieri da “Original Marines”, ho preso al dolcetto, l’inserto baby bio di “Topolino”; un idea divertente ed intelligente, per illustrare ai bimbi, il mondo eco bio con occhi Disney. Prendo spunto da questa esperienza, per il post di oggi: voglio parlarvi del mio orientamento eco bio, argomento da me sentito. Come lo vivo e cerco di trasmetterlo a mio figlio: nei piccoli gesti di ogni giorno, in una semplice parola, in un giornalino, perchè no?

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Ho anticipato qui, la mia propensione verso l’etico e consapevole, pro ricerca alternativa, pro cosmesi senza crudeltà, pro conquiste, basate sul rispetto e l’innovazione…

In tutta sincerità, il nostro non è un paese eco-bio! Affatto! Lo è in minoranza, nella scelta dei singoli, punto di partenza essenziale, per essere diversi. Il messaggio inequivocabile, è che tutti noi, siamo una piccola, determinate, fondamentale componente di vita e miglioramento.

Lo scorso anno io, il dolcetto e il marito, ad Anzio, (bellissimo tratto di costa romana-laziale) ci siamo imbattuti in due “simpatiche” signore: in acqua indisturbate, le due fumavano “in libertà”; per gradire, il mozzicone lanciato vicino a noi tre. Fatto notare l’accaduto, in omaggio, abbiamo ricevuto il “vaffa”di turno! Come stupirsi? In aggiunta, la patetica scusante:“Tutti lo fanno!

Ecco, questa è la mentalità “rovina mondo”: “Tutti lo fanno“! Chi sono questi tutti poi? Tutte le persone che dimenticano di essere individui a sé? Sono coloro che, non hanno cura di loro stessi e del prossimo, che non si informano minimamente, che scelgono di non scegliere? Il rispetto per l’ambiente, è dovere umano, voglia di vivere in un luogo migliore, nei sostanziali dettagli, rappresentativi della differenza; scoprire con piacere un naturale stile di vita, fatto di semplici accorgimenti. Insegnarlo senza pretese, ed impararne al tempo stesso, la sostanza.

Un tempo volevo ingenuamente, (o stupidamente) “cambiare il mondo”, adesso voglio contribuire a renderlo nel mio piccolo, più leale, confortevole; perchè sono mamma prima di tutto, e mio figlio merita il mio impegno per dargli un luogo “pulito”, umano, perchè sono parte integrante di esso, perchè tutti meritiamo un’opportunità.

…Se ho sensibilizzato lo pseudomarito poi! Lui, che non aveva il il minimo interesse verso l’ecologia, adesso seleziona le provenienze al supermercato e acquista con cura; forse per non sentirmi 😉

Cosa significa eco bio nel quotidiano?

Qualità di vita a piccoli passi. Cosa faccio io? Spiego a mio figlio, il rispetto per gli animali: anch’essi esseri viventi bisognosi di cura; attenzione verso la natura circostante, di come un albero sia il respiro del mondo. Prediligo la scelta a km zero, non accendo i riscaldamenti a palla in inverno (odio). Non sono un’estremista, posso fare di meglio senza dubbio, in maniera serena ed equilibrata si intende; non sono una tipa, campagna e pollice verde, (una contraddizione umana lo ammetto) pur amando la natura, ho la metropoli nel dna: “ragazza” di città, che sceglie di essere attenta, lontana da luoghi comuni, e mode del momento. Non è difficile proiettarsi in questa direzione: acquisto comodamente sul web, prendo l’acqua alla fonte, (sprecando meno plastica) trovo nei supermercati varietà e convenienza; e poi esistono i produttori locali una vera risorsa, poco valorizzata. Mi piacerebbe un orto urbano, dato il mio anti pollice verde, la vedo dura 😉

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Questo dimostra che il vivere eco bio, è alla portata di tutti, in particolare, risorsa indiscussa dei nostri cuccioli; giocosi insegnamenti civici quotidiani, racchiudono l’essenza del cambiamento autentico: fatto di gesti consapevoli, all’insegna del rispetto…

Buona scoperta del rispetto, come vivete la scelta eco-sostenibile nel quotidiano?

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Bacioni Any!

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Approccio al parto: sensibilità e scelta

Eccomi!

Oggi ho voglia di parlarvi del parto: la mia esperienza umana che, mi ha donato mio figlio. In un’ottica sincera. Una straordinaria esperienza di vita, un momento a cui sei grata intimamente. Sì selvaggio, emozionante, ancestrale. Raccontarlo per condividere una gioia che, un po’ fa paura. Dar voce alle mille emozioni, riflettere sui rigidi luoghi comuni legati al diritto di scelta, la carenza di servizi adeguati. Un particolare accento, sulle profonde risorse nascoste in noi, la comprensione e il rispetto per la sensibilità umana. Valorizzare l’evento nascita.

936199_4936852624465_893265880_nIo consiglio a tutte il corso preparto. Non per le tecniche di rilassamento, ottime, fino a quando hai il controllo del tuo corpo; fondamentale invece per la sfera emozionale: confrontarsi, partecipare alle lezioni, condividere una comune dimensione, nella sua soggettiva unicità. Esporsi a ruota libera, tirar fuori personali dubbi, consueti a molte mamme in progress. Sentimenti ben nascosti in noi, sono leciti e naturali: uno scambio costruttivo insomma!

 

Partoanalgesia? Al corso, la prospettavano di “routine”, il mio santo gine mi aveva avvertito:

“Solo su valutazione al momento del parto!”

Sostanzialmente nella struttura dove ho partorito, non la fanno quasi mai, forse se ti butti a terra pronta a tutto! 😉 Io ero “brava”, non serviva! Il mio parto è stato intenso: abbastanza veloce e graduale. Ancora oggi, mi chiedo stupita come abbia fatto? 😉

PART

 

Contrazioni iniziate la mattina presto, irrazionalmente riconoscibili: leggere e ritmiche sui reni. Quel giorno avevo il monitoraggio: erano loro! Eppure la mia, non era “una faccia da parto“: calma e rilassata, fuori. Un inaspettato self control, non è da me! A tre centimetri mi è stato offerto l’aiutino: utilissimo e indolore; a detta dell’ostetrica, efficace per velocizzare il tutto! Ingenua e un po’ titubante: Ok!

 

Non fatelo mai, nemmeno sotto tortura! Solo se davvero serve! Scollamento delle membrane: una tecnica che mi sento di sconsigliare caldamente, se possibile. Fuorviante dal mio punto di vista, (non solo il mio) e non serviva a me: il mio travaglio andava benone.

Col permesso del mio gine al telefono, sono andata a farmi una doccia a casa: una pazza! In piedi dall’alba, volevo rinfrescami, avevo intima necessità di entrare in confidenza con l’imminente trasformazione della nostra vita; non ero intenzionata ad entrare troppo presto e farmi visitare di continuo. Il post scollamento mi aveva innervosita; l’aiutino era stato tutt’altro che indolore, mi sentivo stupida per averlo accettato, e poi cosa sarebbe stato il parto, se uno scollamento faceva così male? Avevo un pò paura! Una piccola dose serve.

Contrazioni vicine. Doccia, valigia, il gine in linea, e di nuovo in clinica ostetrica: sette centimetri! -“Sei bravissima! Dai, in sala parto, ma le senti le contrazioni?” Le sentivo eccome! Ho iniziato a materializzare, il desiderio nascosto dell’epidurale, ed esternarlo -“Ma dai, tra dieci minuti partorisci!”

Due ore di fuoco: rottura delle acque. Poco prima ero consapevole e rilassata, mi gestivo. Dopo questo momento ho iniziato a “perdermi”, non controllavo la soglia delle contrazioni, non sapevo come reagire fisicamente a quelle sensazioni travolgenti:

– fatemi l’epidurale!

Attenuare non eliminare, quello che il mio corpo e la mia mente, non riuscivano a metabolizzare: drastico, selvaggio e incontrollato. L’ostetrica di turno: “Assolutamente no! Tutte le donne del mondo hanno partorito senza!” Atteggiamento utile, il suo, a rafforzare il senso di incapacità nel vivere al meglio un momento così speciale. Il tempo di ripresa tra una contrazione e l’altra non c’era. Penso alle mie gambe tremanti, essermi aggrappata al braccio di un ostetrico passante, tanta sete, e poi io non riuscivo a “respirare”. Una sensazione fisica, come non canalizzare aria nel mio corpo.

Contrazioni inumane, feroci e paralizzanti. Io persona, donna, mamma, non trovavo una guida in quel luogo, mi sentivo “sola” e non capita. La fase espulsiva è tosta. Almeno per me lo è stata. Spingevo:

-“Non con la gola, con la pancia!” Ma come si fa! Io in un attimo di follia

Prendete la ventosa! Sì, l’ho detto e ripetuto. Non è servita Grazie al Cielo! Ora mi vien da sorridere. La realtà circostante era confusa per le sensazioni impellenti e protagoniste, mi esortavano a focalizzare le energie sulla spinta; concentrata per quel che potevo, sul suono della voce del marito:

-“Spingi più forte!” E poi ho spinto: “Adesso muoio!

Invece sono nata: ascoltando il pianto vivace di mio figlio, lo sentivo quasi ovattato. Assolutamente frastornata, e anche fiera di me, noi: il mio miracolo. La meraviglia e il mio stupore, esser grata.

loves Un evoluzione unica che, merita ascolto: diritto legittimo di ogni mamma. Potersi esprimere, vivere serenamente la gioia della nascita, godersela nella sua completezza. Non sentirti incapace, o “ingrata”, per cercare maggiore conforto. Professionalità, accoglienza, calore umano, la voce delle nostre sensazioni individuali.

Com’è stato il vostro approccio al parto?

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Giocando allegramente, si impara

…Noi adulti maturando, presi da stress, lavoro, economia casalinga, trascuriamo l’effetto inebriante, delle attività ludiche, la magia che scorre in un divertimento educativo, in una fiaba…Giocando allegramente, si impara… Ad essere se stessi, ad esprimersi, a creare con la fantasia storie incantate: protagonisti dei propri sogni indiscutibilmente, a credere in essi, senza considerarli astratti, realizzabili piuttosto…

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Nel giocoso universo dei bimbi, si apprende un piccolo insegnamento personale, in modo semplice, immediato, concreto…Quando sei mamma, torni a vivere impetuosamente, questa meravigliosa sfera esistenziale, la credevi sopita; aspetto che da donna impegnata, avevi nascosto in parte, a te…Le spontanee emozioni, che ti fan sentire, una serena adulta bambina, partecipe …Esperienze eccezionali: la gioia entusiasta e meravigliata, di tuo figlio, nel vedere un improvvisato e poco probabile, zio- Babbo Natale, subito smascherato peraltro, le tue risate emozionate, nel vivere il brioso evento…Sì, perchè tu da piccola, un vero zio-Babbo Natale, non l’avevi mai visto dal vivo! ;)…Il mondo fiabesco è terreno fertile per la sostanza umana, realisticamente significativo, espressione di valori diretti: amore, fiducia, coraggio, fedeltà, chi più ne ha più ne metta!…Le “favole allegoriche improvvisate”, sono il mio forte: “Il principetto capriccioso“, “Il terremotino disobbediente”, “Il furbetto di mamma“, col mio inconfondibile, tocco personale ;)…Spunti quotidiani, per trasmettere un semplice messaggio “formativo”, senza troppe pretese, genuinamente. Un gioco spensierato, è espressione libera, verità, nutrimento della fantasia, improvvisazione; una fiaba diviene scenario di fantastiche avventure, condite da un pizzico di realtà…Ciò che si apprende giocando serenamente, vale ancora di più, emancipato da rigide imposizioni: imparare una nuova lingua a piccoli passi, senza avvertire il peso del “dovere imposto”, con estrema facilità. Un pò come per noi adulti, quando col sorriso sulle labbra, svolgiamo un faticoso turno di lavoro: alzarti alle quattro pesa meno, se in ufficio trovi un ambiente gradevole e lieto; una battuta tra colleghi all’occorrenza, un’innocente risata!…Non sei meno professionale, se lavori in un clima piacevolmente propositivo, produci di più, perchè motivato. Ambita leggerezza, del non prendersi troppo sul serio, ingrediente che esula da rigidi schemi, false apparenze, ipocrisia. Un tesoro a cui ancorarsi saldamente, anche quando il vento, vorrebbe trascinarti in altre direzioni; mantenere in essenziali spazi di sé, l’aspetto giocoso del vivere la vita, appassionato, ciò che fa di noi, intimamente, delle persone serene e soprattutto mature…

A piccole dosi, buona leggerezza, siete d’accordo? 😉

 

 

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Essere mamma

Inizi a cogliere una piccola essenza dell’universo mamma, l’istante in cui i tuoi occhi scorgono sorpresi, ardentemente volute, quelle due lineette: felice, spiazzata, in silenzio. Tu, un test, le tue nuove emozioni.

Un primo raggio di sole, quel giorno: la penombra di uno studio medico, le tue vivide paure nascoste, (comuni a tutte le mamme) un monitor; sentir forte il cuore di tuo figlio battere all’impazzata e il tuo col suo! Afferri quel momento concretamente: lui è dentro di te, esiste…

Eccolo, vedi quel puntino che pulsa: è tuo figlio!”...

pancHai gli occhi lucidi, (già sei emotiva di tuo) nella tua neo dimensione, imparerai che tutto è emozione: un sorriso, una parola, (altro…)

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Zampor: predatore da salvare

Un amico non si sceglie,

si incontra per caso, diventa parte della nostra vita, apprezzando in lui pregi e difetti, ciò che conta è il suo valore impresso nei nostri occhi, l’autenticità. Un amico si ama, soprattutto quando ha tattici aculei velenosi, e preda con nonchalance, qualsiasi altro pesce gli si presenti a tiro. Sì, avete letto bene ho scritto pesce!…Mi riferisco naturalmente, ad un esemplare mai visto prima: Zampor, affascinante predatore marino, protagonista indiscusso da tre giorni a questa parte, di favole della buonanotte e fantastiche avventure da condividere…

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Mio figlio, ha risolutamente deciso (la decisione è caratteristica per lui) che, il pesce in questione, è un suo nuovo speciale amico; come tutti gli amici che si rispettino, deve di diritto entrare al più presto in famiglia. Al cuor non comanda in effetti! Zampor, nome esclusivo scelto per lui dal terremoto, è un pesce scorpione, amabilmente tale…’Triste e abbandonato nella sua gabbia, non si può lasciar solo’…Parole inconfutabili. Il furbetto sa come motivare le sue scelte, direi che non fa una piega, come dargli torto? Senza dubbio, ha acquisito da qualcuno di non sospetto, l’innato senso per la giustizia animale e non; con due ‘atipici’ genitori ‘tipo’: la sottoscritta, pronta a trarre in salvo indifesi esemplari di cane e gatto, abbandonati in ogni dove, l’altro veterinario aviario ad honorem  😉 Naturale che Nic, difenda a spada tratta le più disparate specie animali. Poco convinta del futuro ospite, ho timidamente adottato superflui tentativi di persuasione:

Guarda come sono carini i Nemi?

Un blasonato pesce pagliaccio, non regge il confronto col tenebroso pesce scorpione 😉 Tra i due si è instaurato un autentico feeling, amore a prima vista; e poi, quanto amo io, saper genuinamente contento mio figlio? Appagante! A dirla tutta, questo insolito esemplare, ha il suo perchè: aspetto cupo e misterioso, aria fiera, sguardo imperturbabile, una vena di malinconia, caratteristiche che denotano una certa dose di fascino e personalità. 🙂 Fatte le dovute presentazioni, passo volentieri la palla al marito per il divertente aspetto tecnico: accurate attenzioni per l’acquario, allestimento pratico, manutenzione, cura degli esigenti ospiti…

Mai avuto a che fare con gli acquari marini?

Preparando con calma il nido acquatico, vi auguro una serena Pasqua, caratterizzata da armonioso benessere interiore, e voglia di essere ciò che si desidera…

Happy Easter 🙂

Happy Easter to you...;)
Happy Easter to you…;)

L’arte del saper personalizzare…

Any

 

 

 

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