Me Mom

Me Mom…<3

Il buon sonno

Abbiamo sempre avuto un rapporto un po’ complicato. Io e lui.

A volte nella semplicità si trovano mille soluzioni. Rivoluzionare naturalmente certe abitudini, e invertire la tendenza. Perchè i limiti sono nelle parole sbagliate. La corretta pratica, ti permette di imparare, anche quando esci fuori strada.

Una sana conquista, da difendere senza mezze misure: il buon sonno. Mica così scontato. Un po’ di insonnia? Io, dei giorni, mi sento bollire dentro. Tipo vulcano in eruzione. Penso, rifletto, mi giro nel letto. Gli adulti. Tipico poi, quando vai a tremila, e vuoi fare di più: cambiare tutto ciò che non ti piace affatto. Datti una calmata!

Anche da piccola, facevo un bel po’ di storie per dormire. Da ventenne ribelle, avanti movida -Quante ne ho combinate ai miei genitori?! -A dirla tutta, ho sempre avuto la capacità di ragionare con la mia testa, e non seguire il branco. Quello che cerco di trasmettere a Nic. Leggersi nella propria individualità. Gente peperina qui. 😉

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Potrei parlarvi del mio periodo stressato in aeroporto. (altro…)

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Il genitore tipo

Noi stessi. Volersi perfetti ad ogni costo. Io invece, avverto spesso quel sentimento duro verso di me. Meno, da quando sono mamma. Molto meno. Embe’ qualcosa di buono l’ho fatto uscire fuori! Certo, sono abbastanza spontanea. Mi esprimo. Ascolto. Anche i discorsi del genitore tipo: -Il mio non ha mai, e dico mai, fatto capricci! Il mio vuole andare a scuola anche il week end, si alza dal letto euforico! Mah, d’inverno, col diluvio, tu e il tuo letto accogliente, una cosa sola. Tutta questa euforia? Il nano adora stare coi suoi coetanei, è in sintonia con la maestra, ma di capricci ne fa eccome, dipende dalle giornate. Esempio la mattina: – Dobbiamo andare a scuola (altro…)

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Intimità

Fisse particolari non ne ho mai avute.

Ascoltavo discorsi di molte donne infastidite da questo gesto d’amore. Non per alzare polveroni: sono scelte, desideri, emozioni insindacabili e proprie. Forse un po’ è stato il sentirmi ripetere quanto fosse faticoso, abbastanza improbabile vista la mancanza di prodotto in gravidanza (beata ignoranza), quanto si diventi dipendenti. Tutto questo per dirmi che, sicuramente non ne sarei stata capace. Mi ha caricato. Niente latte nemmeno dopo il parto, nulla, perfino il seno moscio. Un po’ perplessa:

‘Tranquilla, scende il terzo giorno’.

Confermo. Ti svegli e senti tirare quelle due cose lì. Durissime: uelà che bocce! L’allattamento al seno. Un gesto naturale dicono, materno, primordiale. In teoria. In pratica ti trovi un batuffolo di ciccia, con due occhioni in cerca d’amore: l‘ho fatto proprio io! Sei quasi stupita, e che fatica! Lo guardi, sconfini nel suo profumo di buono. Lo baci, lo annusi, ti infastidisci quando qualcuno lo tocca troppo per i tuoi gusti. Tipo animale selvaggio, nobile: tu mamma.

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Allattare: istruzioni per l’uso (altro…)

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A come amore

Mi soffermo a riflettere,

non pensarci troppo però! La trasparenza nella semplicità di saper ascoltare. Il dialogo, l’affetto, comunicare qualcosa di intimamente tuo, uno slancio. E poi dirlo ad alta voce, o sussurrarlo in un gesto immediato e spontaneo; con forza, dolcezza meravigliandosi. Afferrare con decisione la tua felicità, fatta di piccoli particolari che, sono quel tutto…Inconsueto, semplice, tuo. Punti di vista, diversità.

A come amore, il più puro che conosco: quello materno. Diverso da qualsiasi altra cosa al mondo, lui che rispetta, accoglie, irrompe delicato in ogni dettaglio. Così nobile, talmente forte eppure chiaro, libero. Sinceramente umano, a volte faticoso, naturalmente fuori dal comune nella sua spontaneità. La luce di ogni sorriso, la spinta ad essere te. L’amore.

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A di un amore turbolento e (altro…)

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Talenti che…

A dire il vero,

quando sei mamma impari ad amare, in modo diverso, mai provato prima: rispettoso, premuroso, immenso, smisurato, umano. Certo, poi capita di detestare qualcosa che, tuo figlio adora…Ad esempio, tanto per allacciarmi al mio precedente post: Sampei il ragazzo pescatore? Do you know? Uno a caso, il mio preferito, del resto ora canto pure la sigla sotto la doccia! 😉

Parlo davvero:

ti guardo, mi innamoro di più, fai oscillare la soglia della mia pazienza a volte, mi sorridi da furbetto e non posso arrabbiarmi, mi sorprendi positivamente, perchè tu sei meglio di me. Certo, ti amo… con tutta me, e amo il rispetto; nelle tue peculiarità, nello stupirmi delle tue nuove passioni, per le tue abilità, le attitudini: i talenti. Alcuni sono innati, altri si incontrano passo passo, grazie alla naturale curiosità, altri ancora, sono ben nascosti in noi: silenziosi, pronti a far un dolce rumore.

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Sì il talento (altro…)

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Anche il papà…

Nuovo quartiere, nuovi amici, la scuola dell’infanzia:

piccolo cosmo di creatività, imparare a crescere giocando tra le regole, sentimenti di bimbo, emozioni di mamma, una maestra che ci sta entusiasmando parecchio; e qualche confronto: le emozioni del papà…

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Per dire…marito

Avete presente, quei mariti attenti, premurosi, un pò mammi? Quelli che ti dicono:

Amore, sei per caso stanca?

Ti scrivono messaggini poetici, dopo aver fatto uscire dal tuo stretto bacino, quattro kg di bimbo circa, per 55 cm; perfino gli ostetrici tra loro: Ma dove l’aveva? Dalla pancia non sembrava! 

Parentesi: se come una pazza ripetevo: –Non ce la faccio! Ci sarà stato un motivo! ;)Ma torniamo ai mariti: loro che, adorano cucinare e ti stupiscono con piatti creativi; al supermercato sono indipendenti, si avventurano con un’esibita intraprendenza, sprezzanti del pericolo, negandosi l’ausilio della dettagliata lista per la spesa. Quei tipi sicuri che, sanno dove sono le maglie del proprio figlio, pazienti, comprensivi, vogliono dirti: quanto sei bella, brillante, e più di tutto intelligente! 🙂 Non si innervosiscono per i capricci del figlio che, guarda caso, raddoppia la dose col padre! Una volta rientrata dal parrucchiere, non esordiscono con:

-Ma perchè, hai fatto il colore? Sei uguale a prima! (altro…)

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E qui lo chiamo Karma

Avete presente,

quando proprio non hai voglia di truccarti, vestirti, sentirti leggermente donna; e poi fa caldo, (tanto) si suda, e ti ripeti “no, non mi va!”

Ma poi ti guardi, ti senti abbastanza cessa col mollettone e il babydoll di Snoopy homemade, e allora sì che, prendi i tuoi trucchi mineral, apri l’armadio ti infili un vestito verde smeraldo, e ti vuoi sentire carina! Ma anche per andare a far la spesa? Soprattutto! L’armonia tra dentro e fuori, passa perfino dalle piccole attenzioni che, dedichiamo a noi stesse (io ultimamente non lo faccio spesso) e va fatto; fa stare bene, sorridere di noi, e piacersi, per ciò che si è…

Fa ancora meglio, quando può definirsi un momento karmico di puro godimento. 😉 Piccola premessa;

non so voi, io da preadolescente, non mi piacevo affatto ed avevo una marea di “simil-complessi”, il mio perfezionismo, si sfogava su di me, sul mio aspetto acerbo e di pre-ragazza, ancora inconsapevole della femminilità; svelata da sguardi, parole, sorrisi. Mi sentivo: troppo magra, o troppo poco magra, il colore dei miei capelli, la mia carnagione poi, soprattutto il mio lato b? A “mandolino”? Per carità! Lunghe maglie per coprirmi e non essere al centro dell’attenzione, perchè essere notata mi faceva sentire “giudicata”, forse la prima a farlo ero io! Adolescenza, roba difficile! Dico a me stessa sempre, che il dialogo mamma figlio, parte da subito e si coltiva ogni giorno, con amore, costanza, elasticità mentale…Teniamolo sempre a mente e cerchiamo di fare del nostro meglio, con impegno…

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Torniamo all’armoniosa spesa: un make up super veloce, (che più veloce non si può) un vestito. Tu, il nano e il marito, un supermercato; tuo figlio si arrampica disinvolto sul carrello, il tuo inconfondibile stile “zen”: “Scendi subito!” Il maschio adulto, vagabondo incerto per il supermercato chiedendoti gli aiutini; noti davanti a te qualcuno, un tipo dall’aspetto già visto da qualche parte;

ma chi?

Avete presente, il classico ex fidanzatino figo del tuo periodo preadolescenziale, (quando appunto eri stupida, e ti vedevi ogni cosa fuori posto) lui che, al tempo, ti sembrava così bello, biondo, e romantico, alternativo e diverso, insomma lui, un figo; ecco appunto, adocchi questo qualcuno guardarti, incroci lo sguardo, e in silenzio ti chiedi:

Ma questo chi è?

Vedi lui che si avvicina prontamente per salutarti e poi, un flash: ahhh ok, ma è proprio lui? Un pò ingrassato, paradossalmente “identico” nella sua aria da ragazzino sbarbato, privo di quel fascino di uomo di adesso, ordinario, lontano dall’essere alternativo che ricordavi…e qui lo chiamo karma 😉

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Una sensazione di divertita “giustizia cosmica” ripensando alla me di ieri, poco più di una bambina incompleta, e alla me di oggi; a mio agio con me stessa, nella mia capacità di accettarmi per quella che sono, (più o meno) armoniosa, nell’equilibrio personale che mi fa sorridere dei miei difetti, e cercare di migliorarli, la mia completezza. La me mamma, che si vede bella nelle sue smagliature e nella luce dei sorrisi rivolti a mio figlio, la me che cerca di essere meno perfezionista, (maledetto ascendente in vergine 😉 ) e meno dura con se stessa, che si apprezza quando combina qualcosa di buono, la me appagata nell’essere persona. Accettazione, sorriso, piccole attenzioni, pienezza di noi…

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Vi preferite ieri od oggi? Raccontatemelo…

P.S Sono appena entrata nel “running” di Grazia.it per la categoria Lifestyle, nel blog trovate il badge, votatemi! (spudorata) 😀

 

 

 

 

 

 

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