Me

Un bel po’ di me:

E poi c’è la sensibilità

Il dentro e il fuori: due mondi uniti l’uno all’altro, a volte così diversi, in netto contrasto o in intimo equilibrio. Una volta una mia prof di liceo mi disse: ‘Ho letto quello che hai scritto, complimenti, non pensavo! Ti avevo giudicata diversamente’. Sinceramente, non ho ancora capito se prenderlo come un complimento 🙂

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In quinta elementare, il tema per casa era sul nazismo: (altro…)

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Emozioni e clima

Domenica, il marito è al lavoro, Nic gioca a costruirsi una canna da pesca homemade:

Mamma, non si costruisce così un’ esca!

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Ok, io detestavo Sampei da piccola, ma anche adesso mi sta parecchio sulle balle! Il ragazzo pescatore capito chi? (altro…)

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Quasi settembre…

Aria fresca,

giornate più tiepide, le prime piogge torrenziali, i tramonti della mia città: unici in ogni stagione. I colori caldi e aranciati del quasi autunno, le scarpe semichiuse (uff), l’inizio della scuola e lo shopping scolastico (nota colorata); giocare a crescere, senza sentirsi oppressi. Scegliere il nuovo guardaroba con brio, curiosità, stravolgere l’ottica del dovere, divertirsi insomma. Settembre: il mio mese; sto imparando ad apprezzarlo con molta fatica, riscoprendolo in chiave positiva: insieme a mio figlio…Rivoluzione personale;

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il mio mese (altro…)

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E qui lo chiamo Karma

Avete presente,

quando proprio non hai voglia di truccarti, vestirti, sentirti leggermente donna; e poi fa caldo, (tanto) si suda, e ti ripeti “no, non mi va!”

Ma poi ti guardi, ti senti abbastanza cessa col mollettone e il babydoll di Snoopy homemade, e allora sì che, prendi i tuoi trucchi mineral, apri l’armadio ti infili un vestito verde smeraldo, e ti vuoi sentire carina! Ma anche per andare a far la spesa? Soprattutto! L’armonia tra dentro e fuori, passa perfino dalle piccole attenzioni che, dedichiamo a noi stesse (io ultimamente non lo faccio spesso) e va fatto; fa stare bene, sorridere di noi, e piacersi, per ciò che si è…

Fa ancora meglio, quando può definirsi un momento karmico di puro godimento. 😉 Piccola premessa;

non so voi, io da preadolescente, non mi piacevo affatto ed avevo una marea di “simil-complessi”, il mio perfezionismo, si sfogava su di me, sul mio aspetto acerbo e di pre-ragazza, ancora inconsapevole della femminilità; svelata da sguardi, parole, sorrisi. Mi sentivo: troppo magra, o troppo poco magra, il colore dei miei capelli, la mia carnagione poi, soprattutto il mio lato b? A “mandolino”? Per carità! Lunghe maglie per coprirmi e non essere al centro dell’attenzione, perchè essere notata mi faceva sentire “giudicata”, forse la prima a farlo ero io! Adolescenza, roba difficile! Dico a me stessa sempre, che il dialogo mamma figlio, parte da subito e si coltiva ogni giorno, con amore, costanza, elasticità mentale…Teniamolo sempre a mente e cerchiamo di fare del nostro meglio, con impegno…

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Torniamo all’armoniosa spesa: un make up super veloce, (che più veloce non si può) un vestito. Tu, il nano e il marito, un supermercato; tuo figlio si arrampica disinvolto sul carrello, il tuo inconfondibile stile “zen”: “Scendi subito!” Il maschio adulto, vagabondo incerto per il supermercato chiedendoti gli aiutini; noti davanti a te qualcuno, un tipo dall’aspetto già visto da qualche parte;

ma chi?

Avete presente, il classico ex fidanzatino figo del tuo periodo preadolescenziale, (quando appunto eri stupida, e ti vedevi ogni cosa fuori posto) lui che, al tempo, ti sembrava così bello, biondo, e romantico, alternativo e diverso, insomma lui, un figo; ecco appunto, adocchi questo qualcuno guardarti, incroci lo sguardo, e in silenzio ti chiedi:

Ma questo chi è?

Vedi lui che si avvicina prontamente per salutarti e poi, un flash: ahhh ok, ma è proprio lui? Un pò ingrassato, paradossalmente “identico” nella sua aria da ragazzino sbarbato, privo di quel fascino di uomo di adesso, ordinario, lontano dall’essere alternativo che ricordavi…e qui lo chiamo karma 😉

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Una sensazione di divertita “giustizia cosmica” ripensando alla me di ieri, poco più di una bambina incompleta, e alla me di oggi; a mio agio con me stessa, nella mia capacità di accettarmi per quella che sono, (più o meno) armoniosa, nell’equilibrio personale che mi fa sorridere dei miei difetti, e cercare di migliorarli, la mia completezza. La me mamma, che si vede bella nelle sue smagliature e nella luce dei sorrisi rivolti a mio figlio, la me che cerca di essere meno perfezionista, (maledetto ascendente in vergine 😉 ) e meno dura con se stessa, che si apprezza quando combina qualcosa di buono, la me appagata nell’essere persona. Accettazione, sorriso, piccole attenzioni, pienezza di noi…

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Vi preferite ieri od oggi? Raccontatemelo…

P.S Sono appena entrata nel “running” di Grazia.it per la categoria Lifestyle, nel blog trovate il badge, votatemi! (spudorata) 😀

 

 

 

 

 

 

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Dove nasce il sorriso…

Nel sole splendente e luminoso: chiaro negli accesi sorrisi di mio figlio, dipinti di vivacità; solarità letta nei suoi occhi, meraviglia di imparare il nuovo, nei suoi “Perchè?” Le nostre chiacchiere, un pò adulte un pò bambine, un rifugio per incontrarsi nelle parole, ricche di colore. Amore materno: umano, puro che rompe gli argini, e rende migliori.
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Veloci, sottili spazi per me stessa (altro…)
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Vacanza è…

E finalmente, vacanza!

Stasera, solo 687 km ci aspettano: una passeggiata di salute! Mettendo a freno, il mio irrefrenabile istinto sosta-cappuccino ad ogni autogrill, la cosa ha un senso compiuto. 🙂 Tasso di stress accumulato? Non indifferente! Stanchezza fisica? Presente!

Vacanza è…

Voglia di libera evasione, vivere la propria famiglia tra il profumo del mare, il colore del sole, (spero ci sia!) il meritato, sudato relax. Un diritto esistenziale non sempre garantito, particolare che fa la differenza! Attese, volute, sognate: un piccolo, legittimo regalo, per il proprio “branco”.

Sun-and-seaside

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Essere mamma

Inizi a cogliere una piccola essenza dell’universo mamma, l’istante in cui i tuoi occhi scorgono sorpresi, ardentemente volute, quelle due lineette: felice, spiazzata, in silenzio. Tu, un test, le tue nuove emozioni.

Un primo raggio di sole, quel giorno: la penombra di uno studio medico, le tue vivide paure nascoste, (comuni a tutte le mamme) un monitor; sentir forte il cuore di tuo figlio battere all’impazzata e il tuo col suo! Afferri quel momento concretamente: lui è dentro di te, esiste…

Eccolo, vedi quel puntino che pulsa: è tuo figlio!”...

pancHai gli occhi lucidi, (già sei emotiva di tuo) nella tua neo dimensione, imparerai che tutto è emozione: un sorriso, una parola, (altro…)

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Mi fido di me

Come recitano saggi detti popolari: fidarsi è bene, non farlo è meglio! 😉

Credere in se stessi invece, è la chiave giusta per approdare nel fantastico universo dell’autostima: luogo magico, in cui si superano limiti impensati, grazie alla fiducia ben riposta. Un sentimento puro, vincente, semplice, rappresentativo della verità: è conquista, duro lavoro, fatica, soddisfazione personale, tenacia, umiltà. Lontana anni luce dalla vuota presunzione e dall’aggressiva, debole arroganza; modi di essere basati sull’apparenza. La stima di sè, ha solide radici, è energia: pilastro di ciò che siamo, stimolo per mostrare ai nostri occhi le qualità migliori, e anche peggiori, utili a piccole dosi; una spinta a guardarci dentro liberi da pregiudizi: sinceri autori della nostra individualità. Preziosa alleata, svela le nostre abilità taciute, crea opportunità, ti guida intenzionalmente verso sorprendenti piccole, grandi vittorie personali. Sono certa che la maternità, giochi un ruolo determinante: per quanto mi riguarda, sono sorpresa di me, del resto se puoi far uscire un gigantino di quasi 4 kg puoi tutto 🙂

L’esser mamma amplifica le tue paure, stravolge la percezione del mondo, esalta il tuo saper amare, l’emotività, la grinta, la volontà; tutto ciò in modo umano, sbagliando con la propria testa, guidata dall’istinto, quello sano, che passa dalla fiducia nelle proprie attitudini al metterle in pratica. Ti trovi d’un tratto leonessa, nei panni di una tenera micetta 😉

cucciolis

Fiducia in sè, è personalità, saper difendere le proprie idee, insegnamento assoluto per chiunque, significa non omologarsi e semplicemente distinguersi, è parte integrante della quotidianità. Cerco di insegnarla a mio figlio, in ogni avventura quotidiana, sorridendo insieme a lui delle piccole sconfitte e imparando da esse il nostro valore, saperci mettere in gioco e in particolare, non tradirci mai…

Alla prossima…





 

 

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