L’ho detto e l’ho fatto. Non che sia un’impresa olimpica, anzi è semplicissima, basta un click e capire magicamente quanti mille interessi hai.

Era un bel po’ di tempo che ci riflettevo. Inizio col dire che sì, può sembrare una contraddizione (il sale della vita) proprio io chiudo un social di punto in bianco? Dopo tutte le pagine che gestivo? Quella è un’altra storia.

Scrivo nel web da prima studiarlo, da quando nelle lontane sere in cui lavoravo fino a tardi mi firmavo con uno pseudonimo tutto mio. Era tutto un po’ magico e paradossalmente privato. Alla fine potevi scrivere tutto e niente senza troppi filtri. Del resto raccontare qualcosa di te era quasi un processo terapeutico. Quante parole scritte e condivise con chi come me aveva un nome di fantasia. Praticamente tutti. Ci ricordiamo i blog su MSN e i forum su Alfemminile? Che ricordi! Era uno spazio creativo. Scrivere, confrontarsi, raccontare qualcosa di sé utile a chi magari quel giorno, ti legge per caso. Forse proprio per questo ho aperto il mio primo blog.

Il mondo digitale è una bomba incandescente dove spesso manca la sana educazione, in questo universo rientrano alcuni social da cui ho scelto di prendere le distanze nel mio privato. Uno in particolare, che percepisco come un contenitore di informazioni continue e soffocanti. Difficile preservarsi dal leggerle.

Una premessa: sono una persona che non ama troppo guardarsi indietro. Di base riallacciare rapporti con persone che non vedo da una vita, nel mio modo di essere, non ha senso. Della serie ma chi ti vuole incontrare ancora? 😀 Vabbe’ scherzo (mica tanto).

Ecco perché quando tutti iniziarono ad aprire un account personale su facebook, io non facevo parte di queste persone. Iscritta per curiosità e cancellata il giorno stesso, non mi piaceva a pelle. E poi non amo il blu 😀 Era il 2009 se non erro. Un po’ come quando iniziai a fumare da adolescente, e smisi subito pensando ‘Ma che cosa inutile è? Poi come una perfetta incosciente ricominciai, per poi smettere (evvai) di botto dopo qualche anno. Decisa e convinta da un perché davvero forte. Ci tengo a dare risalto al fatto che smettere di fumare è stata una delle cose più belle che ho mai fatto. Non iniziate mai!

Tornando a noi e ciò che voglio raccontarvi oggi, chi mi legge forse un po’ lo sa. Io sono così: niente mezze misure, mezze idee, mezze sensazioni. Mi piacciono i colori decisi, i confini ben delineati, la definizione, sempre.

Quel social, usato nel mio privato, iniziava a darmi davvero fastidio umano e senza dubbio è anche per il modo in cui io lo usavo: non riesco ad aver un account del genere e non leggere le notifiche continue o rispondere a un commento in più. Chiamiamole risorse. Detto ciò, non è il luogo per me, così ho salvato i dati e ho cancellato l’account in modo definitivo, inclusi tutti i gruppi che gestivo, da me creati. Anche basta. Basta leggere notizie che non ho minimamente voglia di leggere o rispondere a persone che neanche conosco, tipi che svegliano una mattina convinti di poter vomitare sul prossimo il proprio risentimento. Su questo si potrebbe aprire un dibattito.

Voglio dirlo, con questa semplicissima scelta, mi sento rigenerata: una sensazione di pulizia e libertà. Come quando diluvia e senti quel profumo di strade bagnate che ti riporta in spazi mai smarriti in te, la leggerezza dell’aria rarefatta e fresca dopo la pioggia scrosciante, sempre nuova. Come quando apri la finestra per far entrare nella tua stanza l’aria pulita del mattino. E ti purifichi respirandola.

A volte basta poco. Sembrerebbe una riflessione esagerata, ma non lo è. L’empatia esige cautela.

Con tutto quello che non si utilizza per lavoro andiamoci piano. Vi ricordate cosa scrivevo qui? Sottoscrivo ancora le mie parole.

Purificarsi dal caos e dal rumore di fondo non ha prezzo. Dico bene?

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