Fuori le righe

Non ho mai scritto in maniera maniacalmente ordinata ;)
Amore e anticonformismo.

A qualcuno piace Keanu

Della serie, perché accontentarsi nella vita?

(E fu così che divennero gattare)

Se vabbe’. Anche no 😉

C’è da scegliere fra, il saper gioire delle piccole cose e svalutare la propria persona, pur di non stare soli. La tristezza. Questo è un altro capitolo ancora.

Io credo che (esperienza vissuta più volte) quando in una relazione parli al muro, o l’altro non sa ascoltare la tua lingua, il senso di solitudine sia più evidente che mai. Per dirlo qui…

Detto questo, molti mi dicono di essere un po’ troppo severa, a volte, con il genere maschile.

Dissento. 

Non sono rigida, sono esigente, un buon cinque per cento lo salvo volentieri 😉

E in questo cinque per centro, noi ragazze semplici (ma complesse), noi che crediamo ancora nel potere assoluto di un gesto galante, noi, salviamo lui. Uno tra tutti.

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L’amore vero non è romantico

Ultimamente leggo post su post nei vari social a sfondo iperglicemico.

Parli con i tuoi più o meno coetanei e ti domandi da quale pianeti tu venga?

A parte che me lo sono sempre chiesta 😉

‘Farfalle nello stomaco, cuori all’unisono, sentirsi sopraffare dalle emozioni turbolente che ti fanno stare pure male’.

Torniamo seri per un momento. Facciamoci una domanda e diamoci una risposta.

Davvero credete a quello che dite?

Non mi stupisco ci sia questa crisi di sentimenti veri. Questo vendere e svendere emozioni per sentimenti e rinunciare a ciò che invece ha valore. Le cose belle costano e vanno guadagnate. Sudate.

Volete mettere?

La verità è un’ altra. La mia…

L’amore vero non romantico. Non lo è per niente. E proprio questo lo rende tale.

E’ leggero e profondo al tempo stesso. Leggero nella misura in cui riesce a tornare in superficie attraversando il profondo. (altro…)

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quando i personaggi maschili della tua infanzia nemmeno appartengono al genere umano, la domanda è una sola

Le chiacchiere stanno a zero: quando i personaggi maschili della tua infanzia, nemmeno appartengono al genere umano, la domanda è una sola:

ci facciamo o ci siamo?

Tutti noi abbiamo preso a modello personaggi fantastici in cui riversare più o meno un ideale dell’altro, ma quando i personaggi maschili della tua infanzia non stanno né in cielo né in terra, i conti finalmente tornano. Forse.

Non so voi,

ma io già da piccola avevo gusti semplicissimi e mi accontentavo veramente di poco 😀



Andiamo per ordine: parliamo di loro, chi sono?

Due tipi comuni, normalissimi, direi quasi anonimi. (altro…)

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C’è una Bella e una Bestia, ovunque, nel mondo

Lei era bella.

Bellissima, di una bellezza diversa, fatta di curiosa vivacità. Di armonia che nasce da dentro, di luce.

Troppo stretta, quasi a soffocare, in un luogo dove il tempo sembrava destinato a radicarsi nelle sue illusorie convinzioni.

E poi lei, leggeva…

*E fino a qui, rasenta la perfezione* 😉

Lui. Arrogantello, sul figo andante ed abbastanza stronzo.

Talmente centrato in un inconsapevole sé, da rendersi completamente cieco. Notte fonda, in un cielo senza stelle.

Uno di voi insomma 😀

Però, in casa Disney tutto attinge dalla forza di accadere…

Un giorno la magia bussò alla porta, in abiti smessi e spaventosi.

Vai via. Il principe senza animo le gridò. Qui non c’è posto per te.

E così, la scomoda verità entrò di prepotenza nella sua vita. Quel rifiuto che prende spaventosa forza negandosi. Lo specchio di un mondo, deliberatamente chiuso fuori. Inascoltato da tempo.

Senza purezza nel cuore, si materializza una bestia. Spaventosa, temibile, inascoltata, come una matita che mai, ha disegnato amore superando i margini.

Una belva che appartiene a molti: sola, disinteressata e senza speranza.

La speranza è donna. Testarda, diversa, fuori luogo sempre e quindi, perfettamente nel posto e nel momento giusto.

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La vita prima di WA

E’ accaduto qualcosa di sconvolgente: a metà strada tra il mistico è il metafisico. Una cosa che non mi accadeva dal momento in cui ho buttato l’ultimo pacchetto di Marlboro Medium. Anni e anni fa.

Un buco spazio temporale in cui perdere il contatto col mondo intorno a te, per magia lo fa acquisire. Già in tempi non sospetti, uscire senza il 3310 di turno era quasi un accenno di pura utopia.

L’era 3.0 è dentro di noi. Detto da una che ha un blog e qualsiasi social possibile e immaginabile appare forzato e controtendenza. Forse sì, forse no.

 Forse No.

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L’inquisitore tipo

Che siano passati due giorni o dieci anni, non importa! Incontrerai sempre qualcuno, pronto ad risolverti la giornata con scontate pillole di banalità: l’inquisitore tipo. Uno a cui una donna separata, fa ancora strano. 

L'inquisitore tipo

Un personaggio mistico che, ignora i beati affari suoi, ma muore dalla voglia di sapere i tuoi.

‘Chi si fa gli affari suoi campa cent’anni’.

E allora mi domando, perché auspicare a meno?! (altro…)

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Quando l’oceano chiama

C’e da dire che mio figlio ha idee chiare in fatto di scelte cinematografiche…

Andiamo a vedere Sing?

No, Oceania punto e basta!

E non solo su questo…

Avete mai convinto un maschio preadolescente a indossare un jeans? Della serie che dal primo pantalone della tuta per l’asilo, una mamma di tre maschi in classe sua, proferì:

‘Una volta infilato il primo sottotuta, ciaone’…

E vabbe’ sta più comodo, ma torniamo a noi!

A volte l’Oceano chiama. Può chiamarsi Oceano, oppure, la famosa vocina inconscia. Non facciamo già i difficili. Ma sì, (altro…)

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Ecco perché io odio, i colloqui di gruppo

Cercare lavoro. Aiuto. Quando lo trovi, è quasi il massimo della vita. Quando fa al caso tuo e riesci a conciliare scuola, impegni, distanza, orari, si grida al miracolo vero.

Una sorta di nirvana.

Colloqui. Il mio pane quotidiano. Un appuntamento al buio che adoro. Mi piace giocarmi ‘tutto’ in quei dieci minuti. Aspetto fresco e curato. Make up soft. Abito semplice, ma non antico. Stretta di mano decisa.

Persona più adatta, proprio non c’è. Ma sì, crediamoci. Ok, (altro…)

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