#ImmaginaChe

Oggi vi racconto una storia, una storia dai risvolti umanamente dolorosi e inverosimilmente nuovi. Rigeneranti. Nuovi inizi, consapevoli e forti.

Immaginate che…

Il vostro mondo, quel mondo per cui avete lottato con una fatica che, ha un non so che di divino, e un amore senza confini, sia stato distrutto senza pietà. Stupidamente. Annientato dalla povertà umana dei miseri d’animo. Annichilito da squallidi tradimenti e bugie. Distrutto dalla viltà.

Immaginate che…

Nel vostro cuore, una tempesta abbia spazzato via quasi tutto. E vi sentite sole, e tremendamente umiliate. Vi sentite stupide e assurdamente ferite. Vi sentite derubate di ogni cosa bella donata all’altro. E siete, intimamente arrabbiate.

 

Immaginate che…

Il tuo essere donna si incontri con il tuo essere mamma. E la donna si perde nella sue emozioni. Nell’amore tradito e nella rabbia. Nel vortice dei perché. Nell’assurdo gioco delle recriminazioni. E la mamma chiama. Chiama la donna e la guida. Con più forza che mai. La guida nel trovare la bussola della sua felicità, la guida nell’essere un faro nella vita di suo figlio e la sua. Le illumina la strada di quella buia disperazione, che da donna, non auguro mai a nessun’altra.

Una disperazione che, dapprima fa piangere. Piangere tutte le lacrime della tua anima. E ti fa piangere ancora, lacrime ingiuste e amare. Lacrime immeritate. Poi ti solleva. Ti solleva e ti rende libera. Libera di camminare a testa alta e con stile. E quale stile! 😉

Lo stile che appartiene a pochi, fatto di lealtà.

Una disperazione che si trasforma in rispetto. Rispetto verso un bambino bisognoso di amore e gioia. Rispetto verso te madre e verso te donna. Una donna con molti, moltissimi difetti. Una donna ricca di sentimenti. Sentimenti dati a chi ti ha fatto del male, senza chiedersi il perché. Sentimenti che, talvolta, fanno stare di merda. E ti fanno cadere. Guardandoti intorno smarrita, ma non sola. Forte. Una forza che ti fa rialzare da terra, con una grinta mai provata prima. Leggera. Senza il peso del dubbio e della fiducia tradita. Stabile e in equilibrio, come solo pochi sanno fare.

Forse lo sanno fare le madri. Quelle che amano. Con la A maiuscola.

Immaginate che… 

Si ricomincia da noi. Da noi e con noi. Amando noi stesse. Facendo solo ciò che ci fa stare bene. Guardando i nostri figli negli occhi e sorridendo allo specchio. Eleganti e semplici. Al di sopra della volgarità. Complici di noi stesse.

Perché quella squallida tempesta ha distrutto la superficie, ma ferme in noi, affondano radici poderose e trasparenti. Come l’armonia.

#ImmaginaChe…?

Usate questo hashtag, per raccontarmi con una frase, le vostre esperienze in merito. Scrivetemi qui sul blog o sui miei canali social. Partecipiamo…

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E buona vita!

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4 Comments on #ImmaginaChe…

  1. Mi è venuta la pelle d’oca immedesimandomi in questo “immagina che” …un po lo sto vivendo tutto questo…non sulla mia pelle ma su quella di mia mamma…purtroppo…tremo nel pensare che forse lei non avrà mai la tua forza e il tuo orgoglio…nello stesso tempo ho perso tutta la stima e la fiducia che avevo per l’uomo che mi ha cresciuta…se di uomo si puo parlare…ne avrei da scrivere…ma mi fermo qui. Sei una Donna vera e forte…e ci sarà qualcuno che un giorno (se non gia da ora) sarà orgoglioso di te!

    • Grazie Tesoro!
      La delusione in questi casi è quella che ti distrugge. Già, la delusione verso una persona a cui hai dato tutto di te. Per chi? Per cosa?
      Ma farsi domande è inutile. Ripartire, attraversando la merda che ti hanno tirato addosso, perché se tu sei pulita, sei forte. <3

  2. Immagina che ci possa essere anche qualcuno che guarda al tuo dolore con “invidia”. Perché lo stai attraversando, perchè sei già un passo avanti, perché è così che si fa: non ci si nasconde, ci si tuffa dentro. Perché tuo figlio ti guarda. Ed è fiero di te.

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